Andrea Bozzo
Mattia Feltri
Melissa A. Shilling*
Massimiliano Panarari
Maurizio Cucchi
Maurizio Maggiani
Raffaella Silipo
Gianluca Nicoletti
Yannick Mercoyrol
Linda Laura Sabbadini
La penultima cena
Per fortuna nostra e sua, Leonardo da Vinci non è passato alla storia per la penultima cena. Il genio era infatti convinto di essere tale anche in cucina, inclinazione che ereditò – diciamo così – dal patrigno pasticciere. I dolcetti di marzapane di Leonardo erano niente male, secondo i racconti dei parenti ma, quando tentò di trasformare il passatempo infantile in un mestiere, l’umanità rischio di perdere uno dei suoi rappresentanti più insigni. Già creava nella bottega del Verrocchio, e si fece assumere dalla trattoria Le Tre Lumache, a due passi da Ponte Vecchio, per salire presto al ruolo di capocuoco ed esibirsi in piatti dalle porzioni pediatriche e artisticamente disposte. In pratica inventò la nouvelle cuisine. Gli avventori, carrettieri e taglialegna, apprezzarono al punto che cercarono di linciarlo, e Leonardo fu licenziato. Ma non si arrese: col Botticelli aprì la trattoria All’Insegna Delle Tre Ranocchie, in cui curò e scrisse personalmente il menù. E però la sua grafia era incomprensibile, sicché decise di aggiungere disegni che illustrassero le pietanze. In pratica inventò il menù visivo del fast food. La trattoria fallì in pochi mesi. Ma come ogni buon genio, Leonardo non si arrese. Passato al servizio di Ludovico il Moro, a Milano, gli promise le più stupefacenti prelibatezze. A parte che, nel tentativo di ammodernarle, distrusse le cucine, Ludovico fu così soddisfatto delle ricette che fece trasferire il genio ai fornelli di un convento. Ma per tutto il resto, continuò ad avvalersi dei suoi servigi, di modo che l’impareggiabile cena di Leonardo fu l’Ultima.
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